St. Mark's Firenze - la navata centrale - the main nave
guide esperienziali, spiritualità

UN’OASI DI STORIA INGLESE A FIRENZE: CONOSCI ST. MARK’S?



Chi transita in Via Maggio può sentirsi attrarre fin qui dalla musica: difatti questo posto colpisce per l’acustica eccezionale, che si sente anche in completo silenzio. Vi si fanno opere e concerti, seguendo una tipologia d’offerta lontana dai fastidiosi cliché turistici del centro.

Se siete capitati qui con la sorpresa di chi ha scoperto un luogo mai visto prima,

NON ANDATE VIA!

Fermatevi a esplorare un bene storico ancora troppo poco conosciuto. Ci aiutate a diffonderlo?


La chiesa anglicana di St. Mark’s a Firenze è

“nascosta” in un palazzo nobiliare del ‘500

St. Mark's Firenze - l'ingresso in Via Maggio 18

di stile rinascimentale, che pare sia appartenuto ai Machiavelli. La nostra storia però comincia molto più tardi, nel 1800, quando la presenza inglese in questa città era molto forte.

Di essa attirava soprattutto la sua fama di capitale di Granducato, e il suo essersi conservata magnificamente medievale! Piaceva per il clima mite, il lusso a costi accessibili, la possibilità di fare buoni affari esportando arte e artigianato, e naturalmente per il calore vivace della gente del posto.

In Toscana si scrissero anche romanzi diventati nel tempo molto celebri, come L’amante di lady Chatterley e Camera con Vista. Era la destinazione ideale per tanti motivi, fra cui che era facile da raggiungere, ed era indipendente dal Papato.

St Mark's Firenze - l'androne

Dove siamo? In Oltrarno

Oggi è un quartiere gradito, pieno di antiquari. Ma all’epoca era una zona pericolosa, dove pare che nemmeno la polizia osasse entrare.

Comprendeva Via dei Serragli, una strada che ospitò molte delle prime chiese protestanti ed evangeliche, che si attivavano per portare speranza agli ultimi.

Un sacerdote comprò una parte del palazzo (il numero 18) nel 1877. La prima funzione fu celebrata il 1° maggio 1881.

Charles Tooth era nato in una famiglia di birrai inglesi

St. Mark's Firenze ricorda Charles Tooth

e dopo aver gestito l’azienda, aveva seguito i suoi fratelli nella scelta di farsi prete. Per ragioni di salute aveva però dovuto emigrare in Toscana.

Visse prima a Siena, poi si spostò a Firenze dove creò la prima comunità di corrente anglo-cattolica che si opponeva alla cosiddetta “chiesa ufficiale”, la Holy Trinity (oggi di proprietà dei Valdesi), rivendicando il principio che una chiesa debba essere un luogo aperto a tutti e non un organismo formale di rappresentanza di una nazione.

La Gran Bretagna di quei tempi viveva il periodo delle espansioni coloniali e della rivoluzione industriale, ma tutto questo aveva posto la chiesa stessa in una posizione subordinata più agli interessi dell’impero che alla cura delle anime.

Anglo-cattolicesimo e cattolicesimo romano

Essere anglo-cattolico significa mantenere in comune con Roma antiche forme di culto e devozione, riconoscendo però in Cristo soltanto il capo supremo della chiesa, intesa come comunità, “corpo di Cristo” (1 Corinzi 12:27) e “colonna e sostegno della verità” (1 Timoteo 3:15):

“…ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi e lo ha dato per capo supremo alla chiesa” (Efesini 1:22)

La chiesa anglicana è presieduta dall’Arcivescovo di Canterbury, e governata dai Sovrani del Regno Unito dal ‘500, quando il re Enrico VIII, volendo sposare Anna Bolena ed essendo per questo stato scomunicato dal Papa, deliberò la separazione da Roma.

Nel panorama delle differenti confessioni cristiane, si può considerare un mondo a parte: è difatti inclusiva ed ecumenica, accoglie al suo interno elementi sia cattolici che evangelici, e i suoi ministri sono liberi di contrarre matrimonio.

La successione dei sacerdoti

St. Mark's Firenze - la successione dei sacerdoti nel tabellone dietro la porta

A Charles Tooth successe padre Tanner, suo assistente. Padre Varty negli anni ’30 scrisse una breve storia della chiesa. Poi scoppiò la seconda guerra mondiale, e padre Bailey fu arrestato e obbligato a tornare in patria, mentre gli Alleati riaprivano la chiesa al culto e la situazione tornava lentamente alla normalità. Padre Church fu quello che visse la tragedia dell’alluvione. Padre William Lister, cappellano militare, rimase in carica fino al Covid, ritirandosi nel 2021, e lasciando il posto vacante fino alla nomina dell’attuale cappellano residente, padre Chris Williams.


Entriamo ora nel vivo… del 1800

St. Mark's Firenze - i grandi finestroni ottocenteschi

Che effetto fa? Differente parecchio, vero?

È come venire improvvisamente catapultati indietro di due secoli… in un ambiente di forte simbologia, dai colori decisi (predominante il rosso indiano) e tanto legno.

Osserviamo brevemente alcuni dettagli; ci sono

stili anche molto diversi fra loro

Molti oggetti sono infatti frutto di donazioni, come le lampade laterali, in stile veneziano (foto sotto), e quelle davanti all’altare di stile ortodosso (dono di Emily Dowbiggen in memoria del marito, il naturalista e geologo russo Pietri de Tchihatcheff).

St. Mark's Firenze - lampada in stile veneziano

tracce gotiche

2 cornici dorate ai lati della navata centrale contengono splendide opere di Giuseppe Catani Chiti, originario di Prato (FI) ed esponente italiano della corrente preraffaellita: l’Annunciazione a sinistra, e San Michele a destra (nella foto), entrambe donate da Sir Thomas Dick-Lauder, collezionista residente a Fiesole e amministratore fiduciario di St. Mark’s.

Non ricordano forse quelle cattedrali gotiche così diffuse nell’Europa centrale e settentrionale?

scritte

  • Te Deum Adoramos – Tu sei Dio: noi ti lodiamo; Tu sei il Signore: noi ti acclamiamo (è l’inno ambrosiano, risalente al 5° secolo)
  • Domus Orationis – casa di preghiera
  • anima mea magnificat dominum – la mia anima magnifica il Signore
  • fides, spes, caritas  –  fede, speranza, carità
St. Mark's Firenze - scritte gotiche

sigle

  • I H S  è il Cristogramma medievale, cioè abbreviazione del nome di Cristo
  • X J C : X chi J immagina C forza – chi immagina la forza della croce
  • I T B C : B è il simbolo del raccordo fra tutti gli elementi della terra. T croce. Qui raccorda I spirito e C forza, caratteristiche di Cristo
  • I C T I S : pesce in greco, ovvero Gesù Cristo figlio di Dio (che operò il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci)
  • il “sole” intorno alle sigle simboleggia l’ostia consacrata
St. Mark's Firenze - sigle da decifrare

Cristo è al centro della navata

Signore e Salvatore, l’Alfa e l’Omega (inizio e fine di ogni cosa), unico Tramite fra noi e il Padre.

Maria è presente? Sì, ma in una cappella a lato.

St. Mark's Firenze - Cristo è risorto!

il leggìo dell’aquila

Simboleggia l’evangelista Giovanni, perché il suo Vangelo comincia con il Verbo, la Parola di Dio che conduce dalle tenebre alla Luce – ovvero dall’ignoranza alla conoscenza – e l’aquila ha appunto una vista talmente forte da non poter essere abbagliata.

la Primula

Logo di St. Mark’s, è simbolo di rinascita e di eternità. Il fatto che riempia la chiesa fa supporre che simboleggi l’Albero della Vita, e alluda al rinato in Cristo che acquisisce la vita eterna:

“…se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio” (Giovanni 3:3)

Altri fiori simboleggiano la bellezza femminile, la perfezione, il paradiso, legando il proprio significato a Maria; l’orchidea gialla potrebbe essere un omaggio a Firenze, e il giglio è in generale simbolo di purezza, castità, nobiltà e fierezza d’animo, innocenza e candore; il girasole simboleggia la luce, la vita, la fertilità, ma anche ricchezza e potere; anche la margherita sull’altare è un segno di purezza e nobiltà d’animo.

St. Mark's Firenze - la primula logo

Chi furono gli autori di così rara decorazione?

Due nomi poco conosciuti a noi ma ben noti agli inglesi: George F. Bodley, architetto neogotico, e John Roddam Spencer Stanhope, pittore preraffaelita.

I Preraffaeliti

furono una confraternita fondata da sette membri fra cui William Holman Hunt (che sappiamo essere stato in questa chiesa, lo proverebbe un calice donato alla memoria della moglie Fanny) e Dante Gabriel Rossetti, le cui opere incantano i visitatori della Galleria Tate di Londra.

Rivendicavano una continuità con i valori del passato, ritenendo che l’arte da Rafffaello in poi fosse diventata una rappresentazione convenzionale della realtà, di comodo per il potere.

Riscoprendo il passato medievale, auspicavano perciò di ritornare a valori più autentici e veramente alternativi a cui ispirarsi per il futuro.

Furono inoltre molto influenzati dalle teorie di John Ruskin, pittore, scrittore, critico d’arte e uno dei fondatori del movimento Arts and Crafts (Arti e Mestieri) che si opponeva all’industrializzazione galoppante.

Nella sua visione, l’uomo e la sua arte dovevano essere profondamente radicati nella natura e nell’etica.

4 novembre 1966: chi sbatte alla porta??

St Mark's Firenze - la fonte battesimale in marmo danneggiata dall'alluvione

Così deve essere stato svegliato di prima mattina padre Church: non il normale bussare di qualche disperato, no, un rumore molto più forte. Difatti a colpire il portone era un enorme tronco d’albero galleggiante in una strada diventata ormai un misto di acqua e sporcizia.

A testimonianza della notte tragica dell’alluvione di Firenze (100 morti e danni ingenti al patrimonio), eccone i segni sulla fonte battesimale.

St. Mark's Firenze - i danni lasciati dall'alluvione del 1966

Opera in marmo, venne scolpita da Sarah Malcolm Freeborne, nata in Pennsylvania nel 1844. Dopo aver viaggiato per l’Europa, si trasferì definitivamente a Firenze, dove rimase 14 anni, diventando una delle scultrici più conosciute in Italia.

Ai lati riporta motivi di spago in stile celtico simbolo della devozione di un uomo a una donna, e che qui sottolineano la devozione di Cristo alla sua chiesa, chiamata “sposa” come figura metaforica.

A fianco, dietro una vetrina, quel che resta della decorazione originale, andata ormai perduta.

St. Mark's Firenze - particolare della decorazione originale salvatosi dall'alluvione del 1966

Le pareti riccamente decorate e il semplice soffitto floreale sono una metafora pittorica della presenza incarnata di Gesù Cristo: vi si vede l’unione del mistero del Regno di Dio con la dignità dell’umile lavorante.

Appesa a un muro troviamo anche l’icona di San Marco, raffigurante l’evangelista da giovane mentre scrive, e che fu commissionata da padre MacLean.

St. Mark's Firenze - icona raffigurante l'evangelista da giovane mentre scrive

Memoriale dei Caduti: un minuto di silenzio

St. Mark's Firenze - il Memoriale dei Caduti

Venivano dal Canada, dal Galles, dalla Scozia… morirono per liberare la nostra terra d’Italia dal pericolo nazi-fascista.

Ogni anno a novembre li si ricorda con due funzioni: la mattina in chiesa e il pomeriggio al cimitero militare di San Jacopo al Girone.

Impossibile non sentirsene coinvolti. St. Mark’s è piccola, ma è come un contenitore di molti aspetti differenti della vita.

Ci siamo fermati di fronte al dolore. Ora andiamo avanti nella speranza.

Annunciazione 3D

St. Mark's Firenze - la straordinaria Annunciazione di Giuseppe Catani Chiti

“Salve, o grandemente favorita, il Signore è con te… non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio… mi sia fatto secondo la tua parola…” (Luca 1)

L’Annunciazione più bella mai vista… siete d’accordo? Sembra troppo perfetta per essere un dipinto, eppure non è una fotografia!

Ed è anche un pezzo unico: ambientata in un contesto medievale, con pietre e mattoni, e le bande bicrome tipiche dell’arte romanica, come quelle tanto diffuse in Toscana e Liguria. Medievale è anche il vigoroso Arcangelo Michele della colonna di destra, dipinto come un cavaliere, per ricordare la promessa che un giorno il male avrà una fine.

Maria guarda direttamente a Dio. Non a un uomo, non all’Angelo, che anzi china la testa… Sulle prime ha paura, poi resta turbata, infine dichiara: “sono qui”.

Dio che ha creato la vita, ha un piano di ritorno alla vita. E così nacque l’Immanuel, Dio con noi, Dio che si fa uno di noi. Per noi.

Godiamocela in silenzio.

La navata di sinistra è sbarrata dal nuovo organo, un dono della Cornovaglia datato 1880. St. Mark’s è una chiesa che non può stare senza organo. Gli inni sacri e il coro sono una tradizione molto importante nella chiesa inglese.

le canne del nuovo organo di St. Mark's a Firenze

l’Altare Maggiore

Il centro nevralgico delle celebrazioni, il punto in cui tutti gli sguardi convergono, non è un altare anglicano, ma l’Altare di Dio, come sempre qui viene ricordato ogni domenica mattina.

In marmo bianco, al centro riproduce l’Ultima Cena del Beato Angelico, fiancheggiato dalla Fede e dalla Speranza. Il trittico è in stile quattrocentesco, con Gesù crocifisso in un paesaggio toscano, davanti a Maria Maddalena. A sinistra Maria e San Marco, a destra San Giovanni evangelista insieme a San Giorgio.

Ai lati tanto legno scolpito; a sinistra, il Trono del Vescovo, e accatastato in un qualche angolo c’è ancora un vecchio pulpito.

Sul soffitto la croce di Lorena, le cui braccia laterali più lunghe nella simbologia cristiana sono le braccia di Cristo che dà la propria vita per noi.

Si trova al centro di quella che sembrerebbe una corona di spine, ma qualche dubbio c’è, perché la superficie è liscia, essendo biancastra dovrebbe rappresentare il lino nel quale fu avvolto il corpo di Gesù.

Poi ci sono le rose che potrebbero significare due opposti in contemporanea: perfezione celeste e passione terrena, tempo ed eternità, vita e morte. Tutto l’insieme induce a pensare che dalla Passione scaturisce la vita eterna.

St. Mark's Firenze - la Croce di Lorena presso l'Altare Maggiore

Nell’arco Sanctus Sanctus Sanctus, guardando da sinistra a destra, ci sono diversi scudi; ad esempio il martello per piantare chiodi e la tenaglia potrebbero riferirsi a Giuseppe d’Arimatea che chiese il corpo di Gesù a Pilato (e quindi avrebbe usato quegli attrezzi per togliere i chiodi). Tre chiodi e una scala indicherebbero la Passione, mentre la bilancia è simbolo di giustizia.

Il motivo esagonale del pavimento rappresenta la dualità, in questo caso la doppia natura (umana e divina) di Cristo.

Quello vicino all’altare è un po’ diverso: il pavimento a scacchiera bianco-rosso nella simbologia cristiana è un elemento che confonde il diavolo, lo tiene lontano. Rappresenta qualcosa di unito e normativo, sempre uguale a se stesso (bianco) e qualcosa che invece subisce un repentino cambiamento, un sussulto della norma (il rosso) – ovvero lotta fra bene (ordine) e male (sussulto).

St. Mark's Firenze - pavimenti

Ora giriamoci solo sui due piedi… ed ecco spuntare piccoli angioletti preraffaelliti in alto sui finestroni in fondo! Non si vedevano da vicino, vero?

St. Mark's Firenze - angioletti preraffaeliti in alto sui finestroni posteriori

la Cappella della Signora

A destra dell’altare ecco la Lady Chapel, una cappella laterale molto intima, con al centro una deliziosa icona greco ortodossa del 17° secolo e a lato una statuina di terracotta, frutto del lavoro di una bottega toscana.

L’altare porta incisa la croce greca, quella dai quattro bracci di uguale lunghezza, che simboleggia la natura divina di Cristo (mentre la nostra, quella latina, è simbolo della sua natura umana).

C’è poi quella strana fessura sotto la finestra, un vero enigma… forse un’antica cassetta per raccogliere le richieste di preghiera? Bussate appena sotto e sentirete un suono vuoto, come di una piccola porta…

Nessuna tomba, ma quanti ricordi!

St. Mark's Firenze - lapide in memoria di un uomo amato

Immaginate di incontrare una persona splendida sul vostro percorso, una di quelle anime con carisma. Certo, coi tempi che corrono, è alquanto raro.

Eppure c’è stato un tempo che non era quello così pieno di distrazioni inutili di oggi. C’è stato un tempo in cui per incontrarsi si usciva di casa e ci si recava in un luogo fisico.

Uno di questi era proprio St. Mark’s.

E se questo qualcuno così speciale non ci fosse più, non vorreste che fosse ricordato? Solo qui dentro si contano almeno 40 fra placche e lapidi, alcune con parole di grande considerazione.


Torniamo lentamente ora al punto d’ingresso. Al tavolo del Prayer Board potete lasciare un’offerta, firmare il libro dei visitatori o lasciare una richiesta di preghiera.

Lo stemma con croce rossa su sfondo bianco sormontato da una corona fa pensare alla Bandiera d’Inghilterra e potrebbe alludere a Enrico VIII che ricevette il titolo di Defensor Fidei (Difensore della Fede).

Fine della visita? NON ANCORA!!

2000 anni fa: San Marco

St. Mark's Firenze - San Marco scolpito da Jason Arkles

La bellissima statua esterna ci riporta al vero significato di una chiesa, attraverso parole dirette:

…Vi è una voce di uno che grida nel deserto… preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri” (Marco 1)

L’Apoteosi di San Marco è l’opera più “giovane” fra quelle che abbiamo ammirato finora, essendo stata scolpita da Jason Arkles nel 2008.

Anche la posa, fateci caso, è moderna. Non è in adorazione: guarda NOI. Ci mostra il suo scritto. Non chiede una grazia: si presenta come un testimone.

Sul petto ha un leone, il simbolo con cui l’evangelista è ricordato, per l’enfasi dato dal suo vangelo alla Risurrezione.

Il manto che va perdendo allude al passo in cui si parla di un giovane che seguiva Gesù dopo l’arresto ma che riuscì a fuggire dai soldati romani. Era lui?

Legacci a caviglie e polsi indicano il suo martirio, trascinato per le strade di Alessandria d’Egitto, di cui era vescovo.

San Marco è un nome diffuso in Italia, fa venire subito in mente la basilica di Venezia, ma c’è anche un’altra basilica intitolata allo stesso proprio a Firenze, ed è la chiesa dove si formò il Beato Angelico (l’autore dell’Ultima Cena scolpita sul marmo del nostro altare). A San Marco è persino intitolato un battaglione della nostra Marina Militare.

A questo punto della storia, non vi sembra che ci sia dietro qualcosa di più di una grande persona o di un interessante bene storico da preservare?

Guardatelo di nuovo: ci sta guardando come per dire qualcosa… di talmente importante da sacrificare la sua stessa vita…

Non è in una posa di culto. Ha addosso i simboli dell’esperienza diretta.

Ma che significa chiesa? E perché ne abbiamo così tanto bisogno?

St. Mark's English Church - l'ingresso a Firenze

La chiesa All Saints di Amesbury (Stati Uniti) , della stessa famiglia anglicana, tempo fa ha dato di se stessa questa bella definizione:

Siamo un piccolo raduno del popolo di Dio, la nuova umanità, il corpo mondiale di Cristo, la nuova creazione, la dimora dello Spirito Santo e la speranza del mondo. Siamo persone deboli e spezzate che non hanno tutto insieme, ma desideriamo Dio e desideriamo seguire la via di Gesù. Non siamo solo una comunità, un servizio di culto, un’agenzia di volontariato, un club sociale o un gruppo di amici. Siamo una comunità che esiste per il rinnovamento di tutte le cose.

Questo infatti è il vero proposito di ogni chiesa. Ce n’è dunque bisogno? Eccome! Specie in un mondo sempre più preda di scontri ideologici, facile a dimenticare che

L’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio” (Matteo 4:3-4)

St Mark’s si dichiara inclusiva, ovvero fedele alla Scrittura, non discriminante, orientata al servizio della comunità, con il fine di far conoscere l’altezza e la profondità dell’Amore di Cristo, che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per ognuno di noi. E chiama a ravvedimento.

Manifesto per una chiesa inclusiva

Le caratteristiche di St. Mark’s oggi sono le stesse degli inizi con Charles Tooth, che nel corso del suo ministero aveva fondato un coro e una società musicale, serviva non solo i residenti ma anche i turisti, e insisteva col voler creare un ambiente aperto a tutti (al contrario della Holy Trinity che addirittura affittava i banchi ed esigeva sottoscrizioni!).

St. Mark’s è sempre stata sostenuta da donazioni volontarie, e la sua popolarità fra le classi benestanti dell’epoca, che affittavano le ville a Firenze ma non accettavano le imposizioni delle vecchie gerarchie, crebbe così tanto che fu necessario comprare anche la parte attigua (il numero 16) del palazzo da cui ha avuto inizio tutta la storia.

Le celebrazioni si svolgono in inglese, tuttavia si parla spesso anche l’italiano, molto apprezzato dai tanti stranieri di tutte le età che arrivano qui da ogni parte del mondo, e che si incontrano ai refreshments (caffè o tè) offerti a fine funzione domenicale, momento in cui la celebrazione lascia libero spazio allo stringersi la mano e conoscersi.

Messaggera di una storia ancora più grande

St. Mark's Firenze - il tabellone delle preghiere

Dice Isaia 58:12

I tuoi riedificheranno le antiche rovine, e tu rialzerai le fondamenta di molte generazioni passate”

Siamo in un luogo d’incontro fra mentalità molto diverse, tutte però accomunate dal bisogno di riscoprire come i fondamenti del Vangelo stiano alla base stessa della vita, perché col passare dei secoli l’ardore del cuore è scemato in abitudini religiose spesso prive di conoscenza.

Coloro che parteciparono alla costruzione, alla progettazione e alle donazioni erano anche credenti di fatto oltre che frequentatori? Non lo sappiamo. Ma la presenza di quelle 40 targhe commemorative è molto commovente. Ricordano il Salmo 20, dove Davide scrive al versetto 7: “C’è chi confida nei carri e chi nei cavalli, ma noi ricorderemo il nome del Signore, nostro Dio”.

Qualcuno tempo fa ha domandato chi abbia suggerito a Spencer Stanhope e Bodley di decorare la chiesa in questo modo. Bella domanda. Chissà, forse proprio Charles Tooth? E come? Era forse un prete grande esperto di qualsiasi disciplina??

Certo che no.

Ma di sicuro era un uomo di Dio. E quando Dio entra nella vita di un uomo, lo porta oltre i limiti umani del creare, a sperimentare quanto davvero ampio e lungo e alto e profondo sia l’Amore di Gesù Cristo.

Non sentite anche voi come tutto ci riporta alle origini di una storia più grande?

Anglicani, cattolici, protestanti, evangelici devono camminare INSIEME invece di coltivare barriere: vi è un solo Signore. Non perdiamoci in pregiudizi e intraprendiamo questo affascinante viaggio.

Alla ricerca di orizzonti piu alti:

COME CONOSCERE GESÙ


St. Mark's Firenze in un dipinto


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Ritratto di Firenze


La chiesa di St. Mark's nel Galles, costruita in memoria di Charles Tooth
La chiesa di St. Mark’s a Brithdir, nel Galles (fonte: Wikipedia)
costruita
in memoria di Charles Tooth

un uomo coraggioso, e un esempio per le generazioni future

Patrizia Zampieri

Adoro la musica, l'arte e la natura. Credo in Dio e nella vita. E come storydoer viaggio in cerca di progetti. Il mio sogno? Arrivare in Antartide. Ma con il cuore sempre qui.

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