Scarabeo è una storia poliziesca di fatti crudeli, un’indagine su efferati delitti che conduce ad un’abbazia, dove il mistero alla fine viene svelato.
Un sacerdote è coinvolto al punto da infliggere a se stesso una punizione medievale. Ma si può espiare una verità pesante nascondendosi?
Mi ritrovo all’interno di questa ultima scena, affascinata dal coraggio di uomini dediti alla cura dell’ambiente e alla preghiera che si attivano non appena è stato scoperto che uno di loro è stato assassinato, e che l’omicida si è allontanato a piedi nella foresta.
Era stato così preciso nella propria esecuzione, si era ritrovato ad agire indisturbato…
Non sapeva però di stare per convertirsi in preda dei lupi, che negli ultimi tempi avevano occupato la foresta.
Piccola apocalisse: una fine non solo affare di uomo contro uomo, ma un valle d’incontro in cui tutte le forze che compongono la vita entrano in gioco. Pare di esserci in mezzo anche ora nei nostri travagliati tempi moderni: la guerra e il cambio climatico… Una il peggio, l’altro ancora più peggio…
Gli uomini coraggiosi lo sanno, e vanno a cercarlo. Dietro di loro, il commissario con la pistola, che li ammonisce a non rischiare. Ma è solo un uomo con la pistola. Loro sono esperti taglialegna. E uomini di Dio. E non soli.
Avanzano con la calma e la determinazione di chi conosce bene il terreno e sa come muoversi. Hanno coscienza della dimensione COMPLETA del pericolo.
Chi con bastoni, chi con i machete. Quando la notte calerà in un attimo, i bastoni diventeranno torce e i machete le loro uniche armi.
Nel buio, uno sparo.
Il commissario invoca prudenza, loro invece spingono di più, avvertono l’urgenza di arrivare. Coi lupi non si scherza, anche se loro la pistola non ce l’hanno.
L’uomo forte frena: l’uomo credente va avanti. Morte, dov’è il tuo dardo? Paura, dove sei?
Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?
Quando c’è Dio la paura per se stessi si perde nel marasma. Il commissario capisce, e li segue, pronto a fare la sua parte.
E il momento di usare l’arma “evoluta” arriva, quando punterà anche lui in mezzo agli occhi fiammeggianti di un canide fermandolo dal continuare a sbranare l’uomo a terra, inerme, ma ancora vivo.
Una seconda belva cade allo sparo successivo. I monaci si preparano all’aggressione delle fiere, brandendo con sicurezza i machete e mettendo gli animali in fuga.
A quel punto giungono gli elicotteri e le volanti. È finita. La vendetta interrotta.
Resta il ricordo di una ragazza, bella come una Madonna e uccisa per aver colpito al cuore dell’omicida con la forza sconvolgente e irresistibile dell’amore.
Oltre la spiritualità dignitosa e contemplativa, la Parola di Dio è affare di Via, Verità e Vita.