Firenze vista dal Forte di Belvedere
Toscana

FIRENZE VISTA DAL VERDE

Non invento, ci sono davvero le cascate a Firenze… Certo, non come a Isola del Liri, in pieno centro, e naturali…

Parlo delle Rampe del Poggi, proprio sotto piazzale Michelangelo, che al nostro arrivo abbiamo ammirato come semplice architettura di notevole effetto scenografico.

La sorpresa però l’abbiamo avuta al ritorno: i flussi erano stati aperti e l’acqua aveva cominciato a cadere con movimento a cascata; abbiamo provato un gran senso di rinfresco, come in una piscina, ma con l’aggiunta del fragore e della gradevolissima vista di vasche con piante acquatiche e acque limpide.

Firenze e la sue cascate - spettacolari Rampe del Poggi

Le Rampe furono progettate dall’architetto Poggi come monumento a sostegno della terrazza, e di recente sono state restaurate, rendendole una delle zone più belle di Firenze, sia per i residenti che per chi è solo di passaggio.

Fanno parte di quella serie interminabile di opere rimaste così tanto al chiuso che ormai se ne è persa memoria. Doveroso, quindi, restituirle ai fiorentini e agli italiani.

A me è spuntata persino una lacrima nel vedere il video dell’inaugurazione…

Rampe del Poggi a Firenze - acque limpide e piante acquatiche

Già con Fiesole mi ero accorta della bellezza davvero lussureggiante del circondario, fatto sta che da qualche tempo sto cominciando ad avvicinarmi alla città dalla prospettiva del verde.

La cosa è pertinente: con tanti monumenti e musei assediati, sa tutto un po’ troppo di urbe concentrata. Del resto, appena arrivata, io per prima mi ero preoccupata di trovare persone, entrare in palazzi, e cercare emozioni dalle vetrine e dai concerti improvvisati in strada.

Ora però si aggiungono prati, campi e giardini come a voler completare un quadro: forse (e finalmente!) comincio a capire che cosa abbia attratto tanti inglesi proprio qui.

Firenze lungo il Mugnone

La mia amica dice che è per il clima, per la cucina… tutto certamente vero e documentato, ma riferibile in fondo all’Italia intera. Secondo me in questi nostri paesaggi loro trovano qualcosa che li fa sognare.

Ho letto per esempio la trama di Camera con Vista il film di James Ivory, girato in una villa sulla strada verso Maiano.

Ripenso ai miei tempi in Inghilterra, fuori Londra, nell’Essex. O alle scene dei fatti investigati dall’ispettore Barnaby.

C’è arte, nobiltà, verde… alquanto simile a quello che vedo di continuo davanti a me.

Aspetto un evento che mi dia occasione di entrare in dimore storiche rinomate, come per esempio Villa Bardini, famosa per la fioritura del glicine in primavera, che purtroppo quest’anno abbiamo saltato per via di un’ondata di freddo improvviso che ha bruciato i fiori.

L’ingresso si trova molto vicino al Forte di Belvedere, una vera manna per chi cerca fotografie (!), per l’offerta di doppia vista: da un lato la città, dal lato opposto una distesa incredibile di verde privo di linee che si ricolleghino a mare o montagna, contesto caratteristico dell’Italia centrale.

Bella sensazione ti dà anche il Giardino delle Rose, più piccolino e rilassante; ci sono entrata che purtroppo piovviginava e tanti petali stavano cadendo, ma col sole sicuro che è tutto più sfolgorante di colori e varietà.

Suo “fratello” al lato opposto (entrambi i giardini si trovano a fianco di piazzale Michelangelo) è il Giardino dell’Iris, in cui lo stesso fiore simbolo della città è vestito di colori diversi.

Il punto è che dietro mura e cancellate ci sono tesori che uno neanche s’immagina.

Non sono le aree particolarmente curate tipiche di certe ville private, ma un ecosistema di piante e architettura dagli effetti incredibili, che certamente valgono una visita.

Uno di questi è il giardino di Villa Castello, sede della rinomata Accademia della Crusca, che mi ha dato occasione di farmi un’idea del sistema delle Ville Medicee.

Villa Castello a Firenze, oggi sede dell'Accademia della Crusca

Da contadini i Medici diventarono banchieri, creandosi degli ingressi automatici con l’agricoltura. In queste ville viveva in origine il signore che controllava i mezzadri, e tutt’intorno c’erano appunto campi coltivati.

Solo in seguito diventeranno centri di ozio e cultura, e la famiglia più potente si darà allo spendere per mantenere il prestigio, terminando in decadenza e lasciando il trono prima ai Lorena e infine ai Savoia.

Chi passò l’infanzia a Villa Castello fu Cosimo primo Granduca di Toscana. Il giardino doveva rappresentare la sua magnificenza di sovrano de’ Medici, con al centro Firenze e l’estensione del suo territorio delimitato dalle mura. 

La fontana con Ercole che sconfigge Anteo è infatti simbolo di Cosimo che sconfigge i suoi nemici.

Villa Castello - la fontana centrale del giardino

In origine, dietro di essa, c’era un boschetto con un’altra fontana con Venere che esce dall’acqua e si strizza i capelli. Botticelli se non ricordo male ha dipinto la sua Venere e la Primavera proprio qui (fatto che esalterebbe la figura di Cosimo quale portatore di una nuova primavera) .

Infine, la grotta con gli animali con Orfeo che suona la lira e li ammansisce diventa simbolo di Cosimo che ha riportato la pace.

Ancora oggi, in determinate occasioni, si riapre il flusso delle acque (dal pavimento oltre che dal soffitto) e gli animali prendono colore.

Un po’ di agricoltura però rimane. I Medici coltivavano agrumi per fini curativi oltre che di nutrimento, e anche perché li consideravano simboli di infinito ed eternità, essendo piante con foglia, fiore e frutto insieme.

E ce n’è uno molto particolare conservato qui, chiamato bizzarrìa, perché non è uniforme ma incrocia foglie e frutti diversi fra loro. Sarà anche questo un simbolo della speciale Firenze?

Firenze vista dal verde del circondario

Un viaggio a Firenze è come uscire dal resto d’Italia, come fermare lo scorrere del tempo.

Che cosa c’è di diverso per esempio dal Nord? Qui si trova il piacere di riscoprire l’arte, (difatti tanti sono gli stranieri che l’arte la vengono a studiare proprio qui), e uno scorrere di vita più tranquillo. Diciamo che non siamo ancora a Roma, la gran capitale completa di tutto.

Un buon punto di partenza per assaporare meglio quest’atmosfera sono proprio

O se preferisci seguire i miei passi, guarda che cosa costruisco di mio in questa COLLEZIONE .

Patrizia Zampieri

Adoro la musica, l'arte e la natura. Credo in Dio e nella vita. E come storydoer viaggio in cerca di progetti. Il mio sogno? Arrivare in Antartide. Ma con il cuore sempre qui.

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