veduta del borgo di Lerici, Golfo dei Poeti
Liguria

COSA VEDERE A LERICI? IO RESTO SUL LUNGOMARE

Finalmente. Era da almeno due anni che pianificavo di venire e mi dicevo “è vicino, che ci vuole? Due ore di treno appena da Firenze, e faccio in tempo a fermarmi a Pisa per vedere la Domus Mazziniana e la Torre di Ugolino…”

E invece niente, continuavo a rimandare per un motivo o per un altro. Ora che sono qui mi accorgo di com’è rilassante trovarsi su una semplice riva fra nuvole e sole, brezza piacevole e nomi di poeti in testa.

Qui non vissero solo gli Shelley, ma anche Virginia Woolf e Henry James.

Lo sapevate?

Golfo dei Poeti sponda di Lerici

Arrivo da Sarzana, ma scendo col bus erroneamente a Barcola

frazione (meno male!) di Lerici… e quindi mi tocca una camminata nel silenzio di una stradina residenziale, ma con la sorpresa di una bella vista sul Golfo dei Poeti dall’alto!!

Fra una verifica GPS e l’altra incrocio una signora che sta uscendo da una villa, attraversa la strada e mi domanda se sono una certa persona.

Rispondo di no. Lei si scusa perché da lontano ci vede male. Io dovrei scusarmi per averglelo fatto ripetere quattro volte; tutta concentrata sul da che parte andare, non capivo perché stesse guardando proprio me…

Gentilmente mi indica lei la strada; dall’alto avevo sì visto un castello e un porto, ma non ero sicura fosse Lerici.

Poi, visto che andiamo nella stessa direzione, attacca chiacchiera.

Mi chiede da dove di bello vengo. Eh… bello sì: Firenze.

Caspita! Una città che anche se non entri in un museo, è già un museo. Ma potrebbe essere gestita meglio! Cita una sua conoscente fiorentina che non ne parla bene; signora mia, purtroppo non è la sola…

A un bivio lei svolta a destra e a me dice di andare sempre dritto. Buona giornata! Altrettanto!

Per me lo sarà da favola

La rocca del castello di Lerici domina su Golfo dei Poeti

Cosa vedere a Lerici? No doubt: il lungomare da castello a castello

Castello di Lerici e castello di San Terenzo. Una bella passeggiata citata nei consigli di viaggio online.

Sono però combattuta fra la voglia di andar con calma e l’incitamento che sussurra di non lasciarmi scappare l’occasione…

A giudicare dalla distanza mi sembra lontano, non credo di farcela. Ma penso male.

Alla fine a San Terenzo ci arrivo in una sorta di passeggiata ferma-riparti-rifermati, e con l’enorme sorpresa di trovarmi davanti proprio casa Shelley (Villa Magni) appena attraversata la strada!

Credevo si trovasse un po’ più nell’entroterra, ma devo essermi confusa con la casa di Mary a Genova.

Villa Magni a San Terenzo - Golfo dei Poeti

Percy Bisshe Shelley fu esponente del Romanticismo inglese di seconda generazione

insieme a John Keats e Lord Byron.

Ognuno di loro aveva una caratteristica particolare: Keats nostalgico, Byron ribelle e Percy bandiera della libertà individuale. Tutti loro morirono in giovane età, Percy per naufragio al largo di Viareggio.

Vegetariano, convinto sostenitore della non violenza, visse di passione e d’impeto, sognando (forse) un eden fatto solo di gioie e piaceri.

Intelligente e capace a scuola, fu sempre insofferente ai programmi educativi, preferendo attività come passeggiate in natura ed esperimenti di chimica.

Non tralasciò di viaggiare, e per la sua attività di protesta in difesa dei lavoratori d’Irlanda si inimicò il governo inglese.

cenni di storia su Villa Magni a San Terenzo

Quando incontrò Mary, era già sposato. Il padre di lei, pur essendo uomo di vedute larghe, disapprovava la loro unione, e così i due decisero di fuggire insieme alla sorellastra di lei, Claire, che s’innamorerà di Byron.

Sbarcati in Francia, viaggiarono a dorso di mulo e su carrettini fino a Ginevra, tenendo un diario in comune e dedicandosi a intense letture.

Famosa è la serata in cui, bloccati in casa da insistenti piogge, si dedicarono a scrivere e ne venne fuori il capolavoro Frankestein, primo romanzo di fantascienza della storia.

Vissero anche in varie parti d’Italia, e fu qui che Mary aspettò di avere notizie di Percy disperso in mare.

Riemerso il corpo a Viareggio, lei volle conservare le ceneri del suo cuore.

In zona circolano varie linee di bus che collegano i vari borghi, fra cui Tellaro, classificato come uno dei più belli d’Italia; ma anche se avessi tempo, a me oggi basta il panorama di qui.

Con tutte queste belle casette colorate dimentico le facciate medievali da museo aperto di Firenze

e mi alleggerisco la mente alla vista combinata di blocchi di roccia, gabbiani che passeggiano e adottano le barche come trespoli, il gran mare prima verde poi azzurro, e tanta vegetazione da cui ogni tanto spuntano torrette a indicare una qualche villa con chissà quale storia.

Casette insieme, ma non ammassate come a Genova. Vicoli stretti, ma brevi. E lungomare adornato dalle targhe degli scrittori che hanno vinto il premio letterario assegnato dal borgo in un dato anno.

Mare calmo, pattugliato da grossi gabbiani che si stridulano qualcosa fra loro ma non s’azzuffano. Non è momento di banchetti all’onor del pesce fresco.

Si godono pure la spiagge, e io mi domando come saranno in estate: piene di turisti sdraiati a prendere il sole? O a mollo a godersi il fresco?

Golfo dei Poeti, fra Lerici e San Terenzo - in spiaggia d'inverno solo i gabbiani

Mi cattura però molto di più la visuale.

Un mare non bloccato da porti o lagune… è questo che ha colpito così tanto i poeti?

Dimentichiamoci delle città grandi, dove è imprescindibile tracciare un percorso di cose da vedere, per poi finire a rompersi il cervello su che cosa scegliere o proporre, sperando di averla indovinata…

Qui NO.

Fermatevi un attimo a pensare: c’è baia e baia, non sono tutte le stesse. E quindi nemmeno l’effetto che fanno è lo stesso.

Per esempio, Trieste è stretta da dietro dal Carso, e il mare spinge lo sguardo verso l’infinito. Qui invece il mare è come “abbracciato” dalla terra. Provate ad aprire le braccia per accogliere qualcuno e poi chiuderle per stringere la persona cara a voi.

È questo che ha convinto quei poeti, i Romantici, a fermarsi qui?

Golfo di Poeti - vista sul mare dalla sponda di Lerici

Anche se per noi, pellegrini del 2024, non è difficile capirne il carattere avverso alla pretesa superiorità della ragione illuminista del ‘700,

Romanticismo non vuol dire necessariamente bello e positivo

Basta cambiare lingua per notare distinzioni basilari:

  • il tedesco romantisch si lega a paesaggi e saghe medievali (romanzi, storie di fantasia), mentre
  • quello inglese romantic è più sentimentale (storie d’amore).

Due dei punti chiave che caratterizzano il movimento sono la ricerca dell’assoluto e del sublime. Un mondo infinito che da un lato spaventa, e dall’altro attrae, ma dal quale in ogni caso non è possibile sottrarsi.

La vita di Percy Shelley è un continuo lottare, che trova sfogo nella poesia e nello scrivere.

Sembra di sentire il grido del cuore che vuole liberarsi da quelle che più che regole di un vivere civile, erano soltanto grandi convenzioni sociali responsabili di ingiustizie.

Percy, Mary e gli altri ebbero una vita tormentata da lutti, tragedie e ristrettezze economiche

Ebbero un rapporto sicuramente profondo, ma non esclusivo.

Gli effetti furono anche fisici: ad ogni morte di un figlio/a Mary cadeva in depressione, e Percy soffriva di attacchi nervosi che curava con il laudano, un preparato che gli dava allucinazioni.

meditando sul Golfo dei Poeti

Il Romanticismo arrivò in Italia nel 1816, poco prima dello scoppio dei primi moti risorgimentali degli anni ‘20.

Non è difficile (per me proprio no di sicuro!!) rimanere contagiati e correre a leggere Le confessioni di un italiano di Ippolito Pindemonte.

Non è difficile legare la visita di questi luoghi a Genova per un omaggio davanti alla tomba di Giuseppe Mazzini.

Il pensiero vola alla nostra letteratura, Manzoni, Foscolo, Leopardi

Con il Romanticismo cambiò anche la concezione della storia: non esiste una dignità razionale comune ai popoli di tutte le epoche, ma popoli diversi, in costante evoluzione e con anima propria.

Golfo dei Poeti al tramonto

Sembra che queste terre abbiano conservato tutto il fascino di quelle atmosfere. Sono esperienze da fare.

Arrivati qui, ci si dimentica del turismo post 2000.

Mary Shelley amò molto l’Italia, nonostante i sentimenti contrastanti che provava (sue sono le definizione di Napoli come “paradiso abitato da demoni” e dell’Italia tutta “un Paese nel quale la memoria viene dipinta come il paradiso”).

Si sentì sempre a fianco del nostro paese, al contrario dei turisti che in genere si disinteressavano dei fatti di vita locale.

Descrisse il valico del Moncenisio come un passaggio da un mondo a un altro (chissà se lo farò anch’io?).

E ancora scrisse: “Ho vissuto in Italia, ho respirato i suoi venti, le speranze italiane sono come amore, libertà, squisite delizie. Perché non sono ancora lì?”

Colori di tramonto sul Golfo dei Poeti

È il momento di tornare.

Avevo dimenticato che il sole non sta fermo…

Le ore passano, arriva il tramonto, nuove sfumature di colori, altre foto.

Effetti speciali che si susseguono anche solo dopo pochi minuti.

L’acqua del mare da verde diventa azzurra, e alla fine riflette il sole che tramonta. Le case a un certo punto brillano sul resto del paesaggio, risaltando nei loro colori sulla cornice di vegetazione.

Lerici e il suo castello al tramonto

Cosa vedere dunque a Lerici? Chiedo venia, non ho approfondito…

Ma forse non è la domanda da farci. Forse è meglio chiedersi

Certi posti sembrano tutti uguali in cartolina, ma quando ci sei scopri che non è così. E anche se dici che ci tornerai, non sai se avrai tempo di tornare.

Quello che posso dire è che la visita di oggi non sarà completa senza Portovenere, sulla sponda opposta. Lì ricorderemo Byron.

Nel frattempo potreste dare uno sguardo alla mia pubblicazione preferita su Substack – Viaggio in Italia del fumettista Pietro Scarnera che prende spunto dai diari di letterati e viaggiatori transitati nel nostro magnifico paese.

E infine una domanda (forse) un po’ provocatoria: dopo aver letto, sia pure a grandi linee, di quel periodo, che idea ce ne siamo fatti?

Ci troviamo in un nuovo Romanticismo?

Patrizia Zampieri

Scrivo per valorizzare la nostra splendida Italia e aiutare gli altri a sentirsene coinvolti come viaggiatori sensibili e rispettosi. Adoro la musica, l'arte e la natura. Credo in Dio e nella vita. Un sogno? Due!! Andare a vivere a Trieste e arrivare in Antartide. Ma la mia terra è quella che resta nel cuore...

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