Camminando a Fidenza, ecco tre biciclette colorate
Emilia-Romagna

UNA SOSTA FORZATA A FIDENZA

Fidenza non era nei miei programmi, ma un guasto sulla linea ferroviaria mi ha obbligato a fermarmi in questa cittadina un paio d’ore.

Non credo esista viaggio senza i suoi imprevisti, e viaggiando da sola è più facile temerli.

Credo però che in un viaggio non tutti gli imprevisti accadano per nuocere; l’allenamento del carattere è fondamentale in qualsiasi avventura della vita (e anche per fare un buon lavoro di blogger). Solo spero che non salteranno fuori altri intoppi al ritorno, ma riflettendoci a mente fredda, il problema non tocca Parma.

Nonostante il freddo con brina e depositi di neve, e nonostante (soprattutto) l’esigenza pratica di star ben coperta fino ai denti, prendo il toraccio per le corna e m’infilo a curiosare fra le vie, seguendo i cartelli e immaginando di arrivare dove le torri spuntano.

La brina sulle foglie a Fidenza

A questo punto qualcuno si domanderà: che c’entra Fidenza con Parma, Brescello e Busseto?? E come mai scrivi prima di Fidenza e non di Parma???

Presto spiegato: sto andando a Busseto, che si trova sulla linea Fidenza-Cremona, e venendo da Parma bisogna scendere a Fidenza per cambiare.

Riguardo poi all’itinerario originale, è andato tutto bene, ma non ne ho ancora scritto perché mi è capitata l’offerta di pubblicare sul blog dell’ente turistico dell’Emilia Romagna, cosa di cui sono molto felice.

Il mio primo articolo su Parma è riservato a loro e ne ho dato annuncio nelle news.

Qui ho fatto solo un piccolo giro in centro e qualche bella foto, ma ho deciso lo stesso di scriverne perché l’esperienza mi ha suggerito qualche importante riflessione non proprio scontata.

Fidenza è la seconda città della provincia di Parma, si trova sulla Via Francigena ed è inserita nel circuito delle Terre Verdiane.

C’è persino un Museo del Risorgimento, intitolato al patriota Luigi Musini.

Trovo una chiesa di Via Goito, di cui però non vedo il nome. E che originale che il nome delle vie sia scritto anche nel dialetto locale!

Imbocco una strada trafficata con tutti gli addobbi natalizi del caso, e passo vicino ad una signora che chiede a un’altra che ora è. Le 11:10… capirai (penso io), devo star qui fino almeno alle 12:50… però a quell’ora parte un pullman (la linea è servita principalmente da autobus Trenitalia)…

No. Preferisco il treno di un’ora dopo, mi fa sentire più sicura: si ferma a ogni fermata, e in ogni fermata è scritto chiaro che fermata è.

Su un pullman mi agito: si fa presto a dire “deve scendere a X”, ma non è che poi sul posto tutto sia così chiaro…

Un passo per volta arrivo nella piazza del Municipio medievale, e ammiro qualche piroetta sulla pista di pattinaggio.

Poi eccomi davanti ad un gioiello, probabilmente il duomo…

Fidenza - particolare della facciata del Duomo di San Donnino

Indovinato! Il Duomo di San Donnino ha una splendida facciata, mi fa pensare a un non so che di gotico, invece è di architettura romanica padana. L’interno al confronto è più sobrio.

La solitudine del posto favorisce lo scorrere dei pensieri, e mi ricordo che a Brescello ieri, in mezzo alla nebbia e all’incertezza della strada da prendere, avevo sentito il tocco di una campana, un solo colpo indicante l’una.

Qui rompe il silenzio un inserviente impegnato a passare l’aspirapolvere sotto l’altare, circostanza inconsueta che andrò ad aggiungere alla mia lista di aneddoti curiosi… 😉

Fidenza - il municipio

Si avvicina l’ora di tornare in stazione, e con Fidenza ci salutiamo.

Rimane da fare qualche considerazione, che condivido volentieri, e che prima di tutto dico a me stessa.

La prima riguarda che atteggiamento è ora di avere. Basta col mi piace/non mi piace…

Ognuno ha le sue preferenze, e anch’io ho le mie, ma piano prima di dire che in un posto non c’è niente… Siamo in I.T.A.L.I.A, e quando trovi un muro che viene dalla storia, chissà che non nasconda qualche gioiello… Unesco o meno, è comunque un patrimonio locale.

In questi giorni sto preparando un itinerario in Veneto, una delle tappe sarà Treviso, dove ho già fatto una ricerca e concluso che le dedicherò una giornata sola. Come mai? Mi è scappato, lo ammetto, di pensare “non c’è niente”… e poi mi sono subito corretta!!

Il punto è quali scelte di esplorazione faccio io, ma quello che il posto offre è fuori discussione!! Difatti la zona è piena di musei locali, in questo momento possono non attirarmi, ma sono un patrimonio di valore!!

La seconda è un’attenzione più aperta ai centri meno conosciuti, sul blog ci ho fatto apposta un tag.

No, no, non intendo la corsa al borgo più bello…

Intendo andare a cercare la bellezza in ogni centro o borgo che sia…

In Italia quasi ogni centro abitato è di stampo storico, una vera manna per chi sceglie di viaggiare spinto dalla voglia di conoscere.

E poi ne parla: per aiutare la promozione di un luogo, per attivarsi, per cambiare vita…

Terza e ultima riflessione: l’importanza di liberare in noi un senso SANO dell’avventura, quello che porta a ridere e a sdrammatizzare, quanto fa bene! Io ho vissuto troppi anni chiusa in città, sto rinascendo!!

Mi riallaccio al discorso di prima sulla mia agitazione da pullman, infatti in Valsolda a momenti finivo in Svizzera… Ma che idillio di posto…!!!

A Ghiffa sul lago Maggiore procedevo in salita cercando il Sacro Monte e a un certo punto mi son detta “ma dove vado a finire??”, eppure non ero in Patagonia…

Qualcuno li chiama “posti dimenticati da Dio”, il che rende bene l’atmosfera, ma sono sempre esistiti nella loro bellezza e siamo noi a non conoscerli

Quando arriverò a Belluno, vorrei combinare Cortina d’Ampezzo con il lago di Misurina oppure con quello di Alleghe, io spero sempre nelle maniere più organizzate, magari una stazioncina c’è (??)… ma quando ci si trova distanti da grossi centri abitati, gli orari dei bus paiono geroglifici per chi non è del posto.

Voglio dire, certo che so leggere un numero, ma posso capire male comunque…

Eppure anche queste sono esperienze da fare, bisogna imparare a riderci sopra per non non averne più paura.

Fidenza - nel cortile del municipio

Rimanendo in Emilia, Brescello e Busseto sono linee servite con mezzi e modi locali, cioè modi (precisiamo!) non rudi, ma non troppo abituati al turista dicembrino.

Io giuliva, partita per Brescello, cercavo in tutti i modi di essere sicura di arrivare nella Brescello giusta, cosa mi passava per la testa non lo so, ci sarà stato il rischio che ce ne fossero cento proprio nella stessa zona??

I dubbi più strani ti vengono… Ma poi ci ridi sopra, sono il bello dell’esperienza, che quando l’hai superata ti rende più forte.

Morale della favola: viaggiare ovunque in qualsiasi stagione,

La nostra Italia lo merita!

E merita che ci presentiamo a lei con più voglia di SANA emozione.

Patrizia Zampieri

Adoro la musica, l'arte e la natura. Credo in Dio e nella vita. E come storydoer viaggio in cerca di progetti. Il mio sogno? Arrivare in Antartide. Ma con il cuore sempre qui.

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