una penna come stecca e rametti come perimetro di un'immaginario tappeto da biliardo
QUATTRO PASSI in una città

SE CI SEI, BATTI PALLA!

Torino, estate 2017: i campionati italiani di biliardo al Palavela. Bell’opportunità di dimenticarsi del pallone, per tuffarsi in una raffinata atmosfera, con gli oggetti da colpo di dimensioni ridotte e più vivacemente colorati.

Se volete fare un servizio fotografico dovete avvertire prima; nessun problema invece per uno scatto ricordo (l’unico problema l’ho avuto io, per guazzabugli di tipo tecnico, quindi stavolta vi dovrete accontentare di uno scatto inventato).

Se siete donna è più probabile che troverete vostre simili soltanto fra il pubblico, giacché qui i protagonisti sono eleganti signori molto ben concentrati. Se vi dovesse capitare di cercare qualcosa in borsa meglio che portiate con voi una minitorcia perché dal momento che entrate vedrete enormi lampade soltanto sopra i tavoli, per far risaltare il verde velluto in contrasto col buio pesto circostante.

Se non sapete giocare, ma vi è sempre piaciuto, approfittate del regale silenzio per provare a capire qualche regola.

Ad ogni tavolo i giocatori hanno ognuno la propria stecca, qualcuno indossa persino speciali guanti. Insieme a loro assiste un altro signore, senza stecca (l’arbitro immagino, anche se non è riconoscibile da nessuna uniforme, però interviene a riordinare).

Io sono arrivata in un momento in cui si giocava a colpire la palla bianca di modo che questa colpisse una delle palle colorate, con l’obiettivo finale di atterrare i birillini al centro e fare punti.

Ignoro il sistema dei punteggi, ma per questo ci sono i giudici di gara, oltre a speciali schermi posizionati davanti ad ogni tavolo.

Se dopo un po’ vi siete convinti che la geometria mentale valga la pena, cercate subito il modo d’imparare. Biliardo è il bello di uno sport prettamente maschile, con calcoli più matematici che strategici.

E zero facilonerie.

una penna come stecca e rametti come perimetro di un'immaginario tappeto da biliardo

Patrizia Zampieri

Adoro la musica, l'arte e la natura. Credo in Dio e nella vita. E come storydoer viaggio in cerca di progetti. Il mio sogno? Arrivare in Antartide. Ma con il cuore sempre qui.

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