Bergamo - pannello informativo sulla mostra dedicata a Raffaello
Lombardia

A BERGAMO CON MOTIVO DI RAFFAELLO

Lo presentano come sperimentatore, innovatore, voracemente curioso. Raffaello vale la gita. Come me, anche lui osservava, annotava, visitava posti diversi, si costruiva un brand… Mi metto volentieri  “a bottega” fra i famosi del passato, man mano che il presente prende forma sempre più ricca.

Bergamo mi apre le porte sotto uno splendido sole, e quasi non ci credo perché ho lasciato una Torino piovosa con minacce di neve. Un sole che fa risplendere il colore pulito della Torre dei Caduti, e di quelle tante altre (torri) sparse un po’ per ogni dove, tutte con orologio.

Torre di Bergamo con il pannello sulla mostra di Raffaello

Mappa alla mano e a mezzo camminata, parto dalla via dritta della stazione verso l’Accademia Carrara e il museo della GAM, che ospita la mostra. C’è una grande quiete nonostante sia sabato; ma è anche ora di pranzo, difatti le folle riempiranno i vicoli solo dopo. Mi compiaccio di Bergamo pulita; neanche una cartaccia per terra…

Ho trovato un allestimento originale, comprensivo di dipinti di contemporanei e culminante con una sala dedicata ad artisti postumi che ancora oggi a Raffaello s’ispirano. Il che è lusinghiero, ma è evidente che una foto non ha la stessa potenza del pennello.

L’Angelo Michele sembra diviso in quattro parti per tonalità di colore, mentre i dipinti della Madonna e di altre figure paiono invitarci ad una sana privacy meditativa. Eppoi c’è il San Sebastiano, ovvero il volto-logo sui pannelli di cui è disseminata la città, raffigurato in grazia di fede senza ombra di tormento. Davanti ad un simile tesoro, l’iniziale mio solenne rispetto lascia il posto ad un senso di vivo fascino.

Mentre aggiungo Urbino nella mia lista di futuri viaggi, mi colpisce il San Sebastiano del Perugino, trafitto da una freccia mortale, eppur lontano da un’espressione logica del dolore. Anche Maria Maddalena trasmette una serenità ardua da descrivere.

Nonostante i tempi non meno funesti dei nostri, si vede un talento più incisivo; forme e colori compongono un risultato che diventa per noi punto di partenza per la nostra curiosità storico-esistenziale. E’ stupefacente che, pur essendo morto giovane, Raffaello ci abbia lasciato quello che sembra il patrimonio di una vita

Bergamo - facciata rosea della Cappella Colleoni

Il pomeriggio prosegue in cammino verso la città alta. Un verde magnifico da passeggiata a cavallo è il parco su cui si erge il centro storico. Viuzze brevi e arzigogolate, mulattiere caratteristiche, qualche bel locale e non poche auto disturbanti, ma non importa.

Nella Piazza Vecchia trovo un gran assembramento, specie intorno ad un batterista che picchia su bidoni. La vera sorpresa è la Cappella Colleoni dalla facciata-gioiello di color roseo, e credetemi, nessuna foto sarà mai come la fotografia dell’occhio che vi si è trovato davanti!!!

Secondo la mappa sono vicina al museo e alla casa del grande Donizetti. Anche se i piedi cominciano a dolermi, ci vado; a vedere quelle poche stanze con foto, bozze di composizioni, dipinti, ricordi… e la solitudine (anche questa serena) di un piano rimasto senza maestro.

Dalla vita di Donizetti impariamo le stesse cose belle e brutte di sempre, ma anche quei risultati che hanno portato proprio lui così in alto.

Bergamo - il piano solitario del Museo Donizetti

Verso sera approfitto di una delle ripide scalinate-scorciatoia sulla via del ritorno in stazione. Sono stanca, ma contenta.

In transito a Milano, capito sul binario dell’elegante Regio Express con destinazione Lugano… si ferma anche sul Lago di Como, solo una mezz’oretta di viaggio… eccomi qui a sognare già il futuro.


Ieri il nostro primo incontro; la sosta di una notte tanti anni fa prima di prendere l’aereo a Orio al Serio per Berlino.

Aspettavo un’occasione, e un giorno ecco Raffaello.

E domani? Le nuove bellissime mostre dell’Accademia Carrara e la Donizetti Night!

Patrizia Zampieri

Adoro la musica, l'arte e la natura. Credo in Dio e nella vita. E come storydoer viaggio in cerca di progetti. Il mio sogno? Arrivare in Antartide. Ma con il cuore sempre qui.

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