Varenna è a una sola fermata di Trenord da Bellano, dove ho passato la mattinata a scoprire il mio primo Orrido.
Quando scendo mi guardo un po’ intorno pensando alla direzione da prendere, e mentre tutti sono già svicolati alle loro faccende, restiamo a guardarci io e un chow-chow.
Di solito trovo gatti a guardarmi incuriositi, stavolta è un cane.
Oltrepasso l’edificio della stazione e sfocio nella piazzetta antistante, dove qualche disco (o forse un’autoradio?) sta suonando un bel motivo.
Il chow-chow fa lo stesso dal lato opposto, in parallelo, così gettando lo sguardo a destra (dove sembra ci sia la strada da prendere) me lo rivedo davanti, come se mi avesse voluto seguire. Mi si avvicina ma passa oltre, no scodinzolate.
Io amo i cani, mi divertono tantissimo le papere e ho un rapporto saliscendi coi gatti, comunque sia gli animali in quanto a relazionarsi con gli altri ci sorpassano. Se cerco un dispenser di gel e non lo trovo, devo andare a “distrarre” quei pochi tutti chini sul mini pc??
Viaggio da sola e non sono del luogo; chi si accorge di me? LORO! Logico che si faccia amicizia, abitiamo lo stesso pianeta…
Amo il loro silenzio pieno di attenzione.
In più, le loro “tecnologie” naturali sono molto più avanzate delle nostre complicatissime macchinette.
Lo dovevo dire. Ora finalmente andiamo a veder il borgo.
Sono a Varenna, rinomata località turistica sul lago di Como
La musica di prima, preannuncia l’estate, difatti sulla costa ci sono tanti negozietti e ristoranti, molto artigianato, e il bagno a pagamento si trova all’interno di un mini centro commerciale che sa di lusso.
Per arrivarci dalla stazione ferroviaria, si esplora il lungolago e poi si arriva all’imbarcadero e si prosegue verso il centro tramite la famosa passerella con cuore oggetto di tante insta-foto e video promozionali.
Vi si scorgono tanti bei dettagli architettonici, una targa con poesia e titoli ai grandi nomi del luogo.
Si dice che di qui passò la regina Teodolinda dei Longobardi, e che in queste terre passò gli ultimi anni della sua vita. Mi godo un po’ il panorama e anche un panino.
Continuo ad amare le città ma dò più spazio alla natura, è sempre la cosa più bella, rilassante ed emozionante, e oggi pomeriggio Varenna me ne regala tanti assaggi, pur essendomi dedicata solo a una passeggiata.
Varenna ha vie strette e salite ripidissime
Su una di queste, molto pittoresche, una gelateria ha addirittura messo a disposizione dei cuscini per chi si voglia sedere, in effetti è un po’ come se quegli scaloni fossero delle panchine…
Punge il freddo di marzo, e mi devo mettere il berretto. L’acqua fa le onde come fosse mare anziché lago. C’è un punto più avanti (chiamato romantic view) con una spiaggetta e persino una papera ostinata davanti a uno che si pappa un panino.
Veramente a me non pare così romantico, ma davvero, se non fosse per la papera, sembrerebbe un’atmosfera più marina che lacustre.
Varenna bella e pittoresca, si sente parlare straniero un po’ ovunque, mi riaccende voglia di tornare alle occasioni di parlare le lingue che so io. Con la pandemia ancora in corso e il fatto di rimanere in Italia, di opportunità non ne ho più avute; cerco di ritagliarmi, non senza fatica, un po’ di tempo per mantenermi perlomeno in esercizio.
Be’, non senza fatica, ho detto, ma senza perdere l’ottimismo; si fa sempre più vicina la voglia di tornare al Nord e trasferirmi a Trieste da dove si può andare a cena in Slovenia e sei a qualche ora dall’Austria. Immagino un’atmosfera più cosmopolita che a Firenze, dove avverto un’aria sempre più da circolo chiuso, e comincia a starmi stretta.
Dall’imbarcadero prendo la passerella e arrivo nel centro turistico
con i suoi bar, ristoranti e negozietti. Proseguo fino in fondo al punto in cui svolto ed entro nel borgo sfociando nella piazza principale, con due chiese.
A Varenna ci sono Villa Cipressi e Villa Monastero coi loro giardini, ma non ho voglia di vederne un altro.
Voglio rimanere libera nelle mie naturali preferenze.
Chi mi legge e/o troverà questo articolo, potrà magari andare a vederli lui/lei questi posti, di certo meritevoli, e poi magari me ne potrà scrivere nei commenti o via letteranews. Che ne dite?
Bella e ampia la piazza con la chiesa principale di San Giorgio, dove si ammirano originali arredi.
Sono credente eppure non amo particolarmente le chiese: preferisco castelli, ville e i posti dove è vissuto qualcuno.
Diciamo che mi ci rispecchio meglio che non in un luogo di culto. Sono una persona di fede ma collego questa più a un’esperienza di vita più che non a una riunione di culto.
Tuttavia le chiese conducono a una storia e generalmente contengono tesori inaspettati.
A Roma ci son dei Caravaggio… A Firenze spesso ci son più muri affrescati che statue…
Accresce il fascino dell’antico, oltre a darci occasione di vivacizzare il senso della fede attraverso l’arte.
Nella piazzetta mi siedo per riposarmi un po’. E pensare al dopo.
Potrei decidere di incamminarmi verso il Castello di Vezio
una struttura militare che oggi ospita una Falconeria, e che si dice sia stato voluto proprio dalla regina Teodolinda.
Un pezzo di storia con grandioso punto panoramico, ma son 40 minuti di sola andata, non ce la farei a prendere il treno di ritorno.
Ci faccio un pensierino per una prossima volta, a giudicare dalle foto (!!!), varrebbe proprio la fatica della salita…
Se rimango in piazza il momento diventa troppo lungo, un vuoto da dover riempire.
Piuttosto che star ferma, mi rimetto in cammino, è sempre la soluzione migliore. Infatti trovo un’altra chiesa più antica, romanica, intitolata a San Giovanni Battista.
Risale al secolo XI ed è ricca di affreschi.
Non arriverò al castello, ma decido comunque di fare un pezzo di strada nella sua direzione.
Dopo una breve salita inizia un sentiero, costeggio il lago ed è una vista riposante. Ci sono anche tanti ulivi.
Davanti ho Menaggio, da dove ero partita per andare a Oria in Valsolda, lago di Lugano.
Un certo spuntone molto in lontananza dev’essere quello dove sorge la Villa del Balbianello, bene FAI a Lenno (bel paesaggio e bella la cripta della chiesetta).
A sinistra c’è un punto di biforcazione col ramo di Como, e lì c’è Bellagio, che dev’esser proprio fantastica se a Las Vegas ci hanno persino intitolato un casinò (lo stesso svaligiato nel film Ocean’s Eleven).
Prendo appunti:
caro lago di Como e Lecco, io e te siamo solo all’inizio…
In queste zone c’è anche la sorgente di Fiumelatte, un torrente “estivo” di appena 250 m. che scorre a tale velocità da sembrare bianco…
Iniziativa nobile è poi la Greenway dei Patriarchi, un percorso di passeggiata per festeggiare ogni anno i varennesi anziani, soprannominati Patriarchi in virtù di longevità e saggezza.
Non c’è punto in queste montagne dove non si ricordino i propri caduti
D’accordo che si viaggia per piacere, e che non sono più quei tempi; ma diciamole di più queste cose…
Che siamo pieni di targhe e monumenti, e io qui passeggiando a fianco di ulivi, sopra il giardino botanico con vista romantica, pensando se il castello saran rovine o pittoreschi torrioni, cosa mi trovo davanti? Un cannone…
Ormai dovremmo aver imparato qualcosa dal passato. Che scusa abbiamo per non farlo?
Se si son preoccupati di metter tante targhe e monumenti a ricordo, vuol dire che la guerra è il peggio del peggio.
A Bellano, uscendo dalla passeggiata all’Orrido, ci siam trovati davanti a un sacrario con bomba davanti. A parte qualche prato di casa privata, mi domando se ci sia qualche angolo di queste terre che non abbia i morti suoi… è sconvolgente…
Voglio dire: non metti una lapide in una via pubblica ogni volta che muore qualcuno… E non la metti per ricordare a te stesso quello che hai passato, ma per AVVERTIRE quelli che verranno dopo.
Le hanno messe PER NOI.
Una guerra mondiale non risparmia nessuno, nemmeno la frazione della frazione, non risparmia il singolo individuo…
In questo silenzio colpisce di più che in una movimentata città. Con una vista così armonica si rimane increduli che si possa aver voluto dare sfogo a tanto odio…
Siamo TUTTI coinvolti, anche noi che siamo arrivati dopo.
Lascio questo finale come un pensiero sospeso; come sempre un viaggio va oltre la pura curiosità di esplorazione, e non è solo divertimento, ma si fonde con la verità intera del luogo.
E ricorda che un cuore è bello in uno scatto tra innamorati,
ma vuol dire anche TANTO, MOLTO, PARECCHIO DI PIU’…