C’è solo una differenza col resto del mondo: invece di oceani e giungle, abbiamo un bisogno tremendo di ritrovare il filo della relazione di noi con la NOSTRA terra e la NOSTRA cultura.
C’è chi sposta se stesso, e chi ne ESCE
Partendo dal senso classico che si dà al termine turista, ho scoperto in prima persona una seconda importante differenza.
Se sposti te stesso rimani concentrato su te stesso. Di cosa ti accorgi? Rimani in passivo.
Se porti te stesso verso una direzione fuori da te stesso, ti apri ad una conoscenza.
E alla possibilità che questa cambi la tua vita.
Davvero non è elettrizzante?

Le avventure in viaggio sono fortemente ricercate. Io mi accorgo sempre meglio di quello che ho davanti.
Riesco a vedere in un piccolo bene gli stessi DIRITTI di un grande monumento
Una foto dà solo un’idea; il vero bello è esserci di persona in quel dato posto.
Quando stabilisco una meta, so già per esperienza che sarà solo l’inizio di una piccola catena di scoperte continue, col regalo di momenti e spazi di relax interiore mai provati.

Tanti elenchi in giro per il web saranno anche utili, ma
se non accendiamo EMOZIONI che viaggio è?
Cuore e pensiero ci raccontano di un presente che non si ripeterà mai più.
Si costruisce il ricordo unendo il pratico con lo spirito.
Io ad ogni viaggio mi ricarico di PIENEZZA. Un giorno solo si riempie dell’intensità di un mese.
Ma se non coltiviamo lo spirito, non c’è forse il rischio di rimanere dei sacchi vuoti?

L’aria è lo stesso ossigeno ovunque, ma ogni contesto è una fusione di atomi caratteristici. In altre parole: un ecosistema che non si trova da nessun’altra parte del pianeta, e forse dell’universo.
Ci chiamiamo nazione, ma potremmo chiamarci Stati Uniti d’Italia.
Ogni paesaggio NON è soltanto esteriorità
Mi compiaccio nel sentire in cuore una sana meraviglia per la Bellezza che mi si svela davanti.
Se non viene capito è perché non ne si conosce la potenza. Eccoci di nuovo sullo stesso discorso di prima: la conoscenza…
Ogni volta che trovo scolpito su qualche parete il ricordo di fatti e personaggi della storia, riesco a sentire la loro forza ANCORA VIVA, ed è come se volessero passare il testimone della vita a me.
Che sia un ricordo o un ammonimento (!), ricevo il messaggio forte e chiaro.
Ricevo uno stimolo che voglio e devo riuscire a trasmettere: per questo cammino cercando di aprire a mia volta un cammino.
La Bellezza si sente di dentro oltre che vedersi da fuori. È storia poco conosciuta come anche leccornie culinarie locali strafamose (eccerto! perché no?).
Ma le due cose vanno insieme, altrimenti resta tutto un anonimo consumare.
Io sto aspettando di arrivare a Napoli per assaggiare il ragù, mi astengo dall’ordinare le olive all’ascolana fuori da Ascoli, e non c’è verso che mi faccia tentare dalla focaccia a meno che non mi trovi a Genova o a Bari.
Non è una presa di posizione, né un ragionamento, tantomeno una particolare filosofia.
Solo e semplicemente è diventata una risposta FISICA.

Ci sono differenze da valorizzare, vita del posto da alimentare… e per trovare ARGOMENTI bisogna prima
vivere delle esperienze, sì; ma VERE
Intendo il blogging un racconto della relazione fra me e il territorio.
Da un mondo tutto mio, trovo il modo di servire il paese.
E se scrivo di musica non ci troverete le ultime news, ma argomenti che sorgono intorno a fatti di vita e composizioni.

Cosa farò “da grande”? Credo si capisca che non lavorerò solo per il turismo.
Viaggiar per l’Italia AMPLIA IL RAGGIO di tutti gli aspetti del conoscere
Arridaje… Sì.
Viaggiare FORMA!
Se non si viaggia, la mente si fossilizza, e non direi che va bene per le nostre società tanto “benestanti”.
Quando si viaggia per brama di vedere, c’è un problema non piccolo.
Broccoli, ci sarà un modo di pensare altro, no?
Piacere include senso di responsabilità, il paese VA AIUTATO.

Non viaggio aspettando che qualcuno mi paghi per farlo!
Ammetto che mi farebbe piacere ricevere qualche invito in tal senso.
Vorrei tanto che qualcuno scommettesse su di me persona prima che su follow-numeri che molto probabilmente non avrò mai.
Ma inviti o meno, lo farei comunque: NON CI RINUNCIO.
Non riuscirei nemmeno più a vivere se stessi sempre ferma.
Contengo le spese, convertendole in investimenti mirati.
Alcuni esempi:
- viaggio coi regionali, che ho scoperto esser più puntuali delle Frecce
- faccio la spesa in loco
- dormo in ostello, e se non ne trovo, in b&b
- colgo l’occasione di ingressi gratuiti, pensando però a come ricambiare il favore (nel mio caso, scrivendo un articolo o recensione)
- risparmio energie emozionali tenendo i social a distanza

Viaggio perfetto? Esiste il viaggio con l’IMPREVISTO dietro l’angolo…
uno fu addirittura una catena di imprevisti verso Ferrara.
Son distanze di pochi km, ma le emozioni son le stesse che se finissi per sbaglio in Patagonia…
L’imprevisto non è colpa tua, perché non dipende MAI da te.
Non vuol dire che si ride, che è tutto tollerabile, macché!
Ogni giorno, ora o minuto che slitta può farti saltare un intero programma. Per non parlare poi dei mal di testa a tentare di far incastrare orari e coincidenze!
Penso ad incrocio cose del tipo “sta calma”, “quando arrivo lì si vedrà”, insomma “speriamo che me la cavo”… sì, perché se non te la cavi ti può guastare il piatto…
Autocontrollo e orientamento alle soluzioni in questi casi sono vitali. Quante volte mi è successo di non essere sicura di arrivare? E quante volte ancora mi succederà?
In America mi dissero che ero coraggiosa, ma per me era normale spostarmi…
Oggi capisco che non è solo spostamento fisico, ma un universo di stati d’animo che è difficile controllare al 100%.

Qual è l’avventura che richiede il CORAGGIO più grande?
Non ho dubbi: credere, guardare al sì invece che al no.
Mi sento spesso come dall’altra parte di un fiume. Ma non è vero che siamo in pochi.
Rimango coi piedi per terra.
Ma sto e starò sempre con chi crede.